Ciao ragazzi, oggi vi scrivo questo post un po diverso..
Ho sempre elogiato la vita all'estero dicendo che è un'esperienza bellissima, che tutti dovrebbero fare e tantissime altre cose,… ma molti non sanno o non immaginano la fatica che si prova ad essere da soli..
Io in questo periodo ho sofferto un po di solitudine e di malinconia, che mi hanno portato ad affrontare varie scelte.
Ammetto di essere una persona forte ma che in alcuni casi o circostanze, si ritrova a crollare e mollare tutto.
La maggior parte dei progetti che inizio difficilmente riesco a portarli a termine, da un percorso in palestra al fatto stesso di stare dietro al blog e ai video.
Per carità, credetemi, io adoro scrivere e fare video, e se avessi tanto tempo libero mi ci dedicherei anche 4-5 ore al giorno. Il punto è però che tempo libero non ne ho, e ogni volta che ne ho un pochino, cerco di chiamare a casa (cosa diventata davvero assai difficile in quest'ultimo periodo..).
Purtroppo come dicevo, sono stata vittima di un po di depressione, in forma leggera sia chiara, ma pur sempre depressione. Mi alzavo svogliata, con l'idea fissa di essere "un'ospite" (che sono realmente per la cronaca!) in casa di questa famiglia.. cioè, immaginate camminare per casa e sentirsi osservata e sentire ogni singolo movimento soppesato..credetemi, è davvero dura!
Ci sono stati giorni in cui non venivo nemmeno considerata, ne per i pasti e ne per le attività che organizzavano. Sono stata più di 24 ore senza mangiare e nessuno se ne è preoccupato. Oltretutto ho avuto un problema con la connessione internet e mi è stata "data la colpa" per la bolletta troppo alta del broadband.. lasciamo perdere.. tutti sto fattori hanno fatto crescere in me questo senso di solitudine, di disagio, di angoscia e voglia di tornare a casa.
Adesso che è passata una settimana, mi sento un pochino meglio, ma il desiderio di tornarmene in Italia è forte. Essere Au Pair è bello, credetemi. Ci sono momenti fantastici, specialmente quando i bambini vengono a darti un abbraccio o vogliono giocare solo con te. Ti fanno sentire importante. Ma ci sono quei momenti di buio in cui vorresti solo essere tra le braccia dei tuoi amici e invece sei qui da sola.. Credetemi.. La vita all'estero non è rose e fiori.
E io l'ho capito.
Ammetto di essere molto libera, la sera me ne vado beatamente al country club con il PC, ordino il mio Baileys con ghiaccio e me ne sto li ad ascoltare la radio in streaming. Mi rilasso, e mi sento bene.
Ma al mio ritorno in casa, il più delle volte, vorrei non essere qui. Vorrei essere al terminal 2 di Malpensa, davanti all'imbarco del 6 Novembre 2012. Mentre saluto mamma e papà. E tornare indietro, strappare il biglietto e dire "100 euro di biglietto chissenefrega", preferisco restare qui.
Ci sono volte che vorrei essere libera, non rendere conto a nessuno e semplicemente tornarmene a casa. Ma qui io non posso fare come voglio, non posso solo andarmene. Devo dare un preavviso. Un "Notice" come si dice in inglese. Ed è di 1 mese. 1 fottuto mese! Una persona può impazzire in un mese, e io dopo essere arrivata all'esasperazione, dovrei essere costretta a restare un altro mese. Che stronzata.
[SFOGO DEL MARTEDì POMERIGGIO]
Ho sempre elogiato la vita all'estero dicendo che è un'esperienza bellissima, che tutti dovrebbero fare e tantissime altre cose,… ma molti non sanno o non immaginano la fatica che si prova ad essere da soli..
Io in questo periodo ho sofferto un po di solitudine e di malinconia, che mi hanno portato ad affrontare varie scelte.
Ammetto di essere una persona forte ma che in alcuni casi o circostanze, si ritrova a crollare e mollare tutto.
La maggior parte dei progetti che inizio difficilmente riesco a portarli a termine, da un percorso in palestra al fatto stesso di stare dietro al blog e ai video.
Per carità, credetemi, io adoro scrivere e fare video, e se avessi tanto tempo libero mi ci dedicherei anche 4-5 ore al giorno. Il punto è però che tempo libero non ne ho, e ogni volta che ne ho un pochino, cerco di chiamare a casa (cosa diventata davvero assai difficile in quest'ultimo periodo..).
Purtroppo come dicevo, sono stata vittima di un po di depressione, in forma leggera sia chiara, ma pur sempre depressione. Mi alzavo svogliata, con l'idea fissa di essere "un'ospite" (che sono realmente per la cronaca!) in casa di questa famiglia.. cioè, immaginate camminare per casa e sentirsi osservata e sentire ogni singolo movimento soppesato..credetemi, è davvero dura!
Ci sono stati giorni in cui non venivo nemmeno considerata, ne per i pasti e ne per le attività che organizzavano. Sono stata più di 24 ore senza mangiare e nessuno se ne è preoccupato. Oltretutto ho avuto un problema con la connessione internet e mi è stata "data la colpa" per la bolletta troppo alta del broadband.. lasciamo perdere.. tutti sto fattori hanno fatto crescere in me questo senso di solitudine, di disagio, di angoscia e voglia di tornare a casa.
Adesso che è passata una settimana, mi sento un pochino meglio, ma il desiderio di tornarmene in Italia è forte. Essere Au Pair è bello, credetemi. Ci sono momenti fantastici, specialmente quando i bambini vengono a darti un abbraccio o vogliono giocare solo con te. Ti fanno sentire importante. Ma ci sono quei momenti di buio in cui vorresti solo essere tra le braccia dei tuoi amici e invece sei qui da sola.. Credetemi.. La vita all'estero non è rose e fiori.
E io l'ho capito.
Ammetto di essere molto libera, la sera me ne vado beatamente al country club con il PC, ordino il mio Baileys con ghiaccio e me ne sto li ad ascoltare la radio in streaming. Mi rilasso, e mi sento bene.
Ma al mio ritorno in casa, il più delle volte, vorrei non essere qui. Vorrei essere al terminal 2 di Malpensa, davanti all'imbarco del 6 Novembre 2012. Mentre saluto mamma e papà. E tornare indietro, strappare il biglietto e dire "100 euro di biglietto chissenefrega", preferisco restare qui.
Ci sono volte che vorrei essere libera, non rendere conto a nessuno e semplicemente tornarmene a casa. Ma qui io non posso fare come voglio, non posso solo andarmene. Devo dare un preavviso. Un "Notice" come si dice in inglese. Ed è di 1 mese. 1 fottuto mese! Una persona può impazzire in un mese, e io dopo essere arrivata all'esasperazione, dovrei essere costretta a restare un altro mese. Che stronzata.
[SFOGO DEL MARTEDì POMERIGGIO]
dai sere ricordati che noi siamo con te!!era il tuo sogno!!sicuramente supererai questo momento!!baciii
RispondiEliminaGrazie "Anonimo" xD
EliminaMagari la prossima volta firmatevi!
la vita all'estero non è mai facile, la nostalgia di casa è una brutta bestia (e te lo dice una che è stata 4 mesi in Tunisia per lavoro) ma questi momenti passano e sono solo ricordi, fa parte del viaggio; ripensa ai motivi che ti hanno portata ad andare avanti e vedrai che tutto migliorerà :)
RispondiEliminaCome ti capisco! Io faccio la ragazza aupair, sono in Germania da un mese e mezzo ormai e non ce minuto nel quale non desideri tornare a casa. Tu almeno hai il tuo blog e i tuoi amici, io non posso nemmeno uscire la sera. L'unico consiglio che potrei darti e pensare a quanto in fretta può passare il tempo se nn ci pensi. Dedicati ai tuoi interessi e in meno che non si dica sarai di nuovo a casa.
RispondiEliminaCiao! posso chiederti come hai trovato questa famiglia? Vorrei essere anch'io una AuPair ma possibilmente trovare una famiglia che non mi faccia sentire un'estranea.
RispondiEliminaGrazie in anticipo se mi risponderai!
Ciao, ho consultato il sito Aupairworld.com ^_^
EliminaAh...io non mi fido molto di quel sito...pensavo piuttosto di appoggiarmi a un'associazione privata...tu ne conosci di buone?
RispondiEliminaCiao! Anche io sono a Londra come ragazza alla pari. É passata una settimana e mi é arrivata una sorta di depressione.. Ogni giorno penso di voler tornare a casa. Hai qualche consiglio? Mi sento davvero spaesata
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